La crisi finanziaria ed economica degli ultimi anni ha evidenziato il tema del finanziamento delle imprese in Italia: da un lato le banche sono chiamate a confrontarsi con una regolamentazione internazionale più stringente in termini di capitale, liquidità e leva finanziaria, dall’altro le imprese risultano indebolite dalla congiuntura economica, con una minore propensione a investire e una struttura finanziaria fortemente sbilanciata verso l’indebitamento bancario. È diventato dunque sempre più urgente far fronte a una situazione in cui il sistema creditizio difficilmente potrà continuare a rappresentare l’unico canale di finanziamento delle piccole e medie imprese. Nell’ambito degli strumenti di finanziamento delle imprese complementari al canale bancario, stanno acquisendo un ruolo crescente i mini bond, introdotti nel 2012 con il Decreto Sviluppo e successivamente perfezionati con altri interventi normativi. Essi possono essere emessi da società non quotate, di media e piccola dimensione (ad esclusione delle micro imprese) e godono di un adeguato trattamento fiscale e della possibilità di essere negoziati in un sistema multilaterale e non più esclusivamente in un mercato regolamentato. Il mercato dei mini bond rappresenta per le banche una opportunità importante, potendo affiancare e supportare le piccole e medie imprese nell’accesso al mercato dei capitali tramite servizi di consulenza, strutturazione e ricerca degli investitori.
La Guida, dopo una panoramica generale sugli strumenti di finanziamento delle imprese complementari al credito tradizionale, si focalizza sul mercato delle obbligazioni societarie e in particolare sui mini bond, esaminandone in profondità gli aspetti societari e regolamentari, il regime fiscale, le diverse fasi del processo di emissione, con particolare attenzione al ruolo dei soggetti coinvolti, all’analisi di fattibilità dell’operazione e alla sua strutturazione, alle garanzie e agli adempimenti.
In una sintetica ma esaustiva Appendice sono poi presentati, oltre all’elenco delle società che hanno emesso mini bond di importo superiore a 50 milioni di euro tra febbraio 2013 e ottobre 2014, i risultati di una indagine comparativa concernente le caratteristiche e i processi di investimento di nove Fondi di mini bond costituiti da SGR sia italiane che estere.
Uno strumento utile e operativo, un efficace orientamento per le PMI interessate, per le banche, e per tutti coloro che operano nel mercato finanziario, che deve tornare alla sua funzione tipica: indirizzare il risparmio verso le attività maggiormente produttive.