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Anteprima
Pagine 116
© Copyright
Bancaria Editrice 2016
ISBN: 978-88-449-1073-0

Peer-to-peer lending: mito o realtà?

Italia ed esperienze internazionali a confronto
a cura di Umberto Filotto

PRESENTAZIONE

C’è una patologia che si sta diffondendo e che contagia sempre più persone: è la tecnoeuforia il cui correlato dialettico è la tecnoretorica. Chi è colpito da questo grave disturbo non può trattenersi dall’enunciare con tono profetico verità incontestabili che il più delle volte riguardano l’imminente avvento di un mondo novissimo e l’ineluttabile estinzione del precedente.
Tra i più conclamati candidati alla catastrofe vi sono senza dubbio le banche e il banking nella sua attuale configurazione: quante volte abbiamo sentito preconizzare l’inevitabile sostituzione dei servizi e delle imprese bancarie con soluzioni e operatori più efficienti, più trasparenti, più convenienti, più rapidi, più performanti? Ma, come Mark Twain, le banche avrebbero ben potuto rispondere "Le notizie sulla mia morte sono decisamente esagerate": certamente molto cambiate, esse godono tuttavia ancora di buona salute. Non vi è dubbio, però, che i cambiamenti tecnologici hanno imposto cambiamenti radicali e rappresentano sempre una minaccia, oltre che un’opportunità, importante. Internet, in particolare, è per sua stessa natura profondamente disruptive per tutte le attività di intermediazione; sarebbe strano se ne restassero immuni le banche.
  
Così dopo quanto accaduto sul trading, e in parallelo con quanto avviene in materia di servizi di pagamento e advisory, anche nel campo della raccolta e dell’impiego delle risorse finanziarie vi sono grandi innovazioni: nato come un fenomeno essenzialmente social il crowdfunding sta acquistando peso crescente nella sua accezione più business: il peer-to-peer lending.

Questo volume fornisce una panoramica completa sul fenomeno descrivendone sviluppo, assetti istituzionali e normativi, illustrando le principali esperienze internazionali. Accanto alla componente descrittiva, certamente essenziale, vengono tuttavia fornite evidenze empiriche indispensabili per valutare la concreta realizzabilità e sostenibilità del peer-to-peer lending: un’ampia analisi relativa alla capacità di prezzare congruamente il rischio, nonché, utilizzando un campione di oltre 550 italiani, una riflessione in merito alla propensione a investire e a farsi finanziare dalle piattaforme di P2P. I risultati non sono forse quelli che i facili profeti di sventure o i cantori delle migliori sorti e progressive desidererebbero, ma indicano come, con tutte le cautele e i caveat del caso, il fenomeno rappresenti una prospettiva di grande interesse in rapida evoluzione e che merita quindi attenzione e puntuale monitoraggio.