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SERENI
MENTI APERTE
AMBIZIOSI
la propria “comfort zone”, non se la sentono di spingersi oltre i propri abituali confini per vi- vere nuove esperienze. Sono chiusi, tentennanti, nostalgici e, appunto, insicuri. Non sono felici e soddisfatti della propria vita in questo momen- to e non sono particolarmente otti- misti. Hanno un livello di autostima non elevato. Rispetto ai propri coe- tanei sono meno interessati al suc-
cesso e al divertimento.
La ripartizione dei giovani nei grup- pi sopra descritti mostra come la Generazione Z, oggi, si ricomponga tra chi – nonostante o a causa delle complessità che sta affrontando nel contesto attuale – si dimostra deter- minato, aperto alla vita, ottimista o sereno (ambiziosi-menti aperte-sere- ni) e chi invece evidenzia tutte le sue fragilità e vulnerabilità (insicuri-de- moralizzati).
La zona d’ombra è tuttavia minori-
Gli insicuri sono timi-
di, introversi, inerziali.
taria: quando infatti si ripartiscono i cinque gruppi dei giovani nella com- ponente dimensionale si nota che la quota dei ragazzi che presentano le maggiori difficoltà è decisamente in- feriore rispetto all’area di positività, apertura ed equilibrio espressa dagli altri appartenenti alla Gen Z (37% vs 63%).
E questo risulta un dato piuttosto positivo e promettente.
Nell’Osservatorio Giovani e Futuro, la GenZ viene esplorata nell’ambi- to di diverse aree di vita. I ragazzi vengono chiamati a parlare dei loro valori, degli interessi che hanno, di come consumano, di come acqui- stano, di che rapporto hanno con le marche, che attese hanno, ecc.
Di volta in volta vengono approfon- dite diverse tematiche: la salute, il la- voro, la scuola, la mobilità, l’alimen- tazione, la sostenibilità, il mondo dei
Fig. 3
Tendono a vivere nel-
INSICURI
DEMORALIZZATI
La GenZ e il rapporto con il mondo dei servizi finanziari
La mappa psicografica dei giovani
PESSIMISMO/ PAURA
OTTIMISMO/ SPERANZA
FUTURO
Insicuri
Ambiziosi
Menti Aperte
Sereni
Demoralizzati
PASSATO
Fonte: Istituto Piepoli
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Ripartendo i gruppi di giovani nella componente dimensionale, si nota che la quota dei ragazzi più in difficoltà è decisamente inferiore rispetto all’area di positività, apertura ed equilibrio (37% vs 63%)