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Quadro di contesto
Gli sviluppi macroeconomici del 2020, che saranno registrati nel pros- simo Rapporto, sono stati fortemente caratterizzati dallo scoppio della pan- demia da Covid-19. Le stime più recenti, pubblicate dal Fondo Monetario In- ternazionale a gennaio 2021, indicano una contrazione del PIL mondiale che dovrebbe aggirarsi intorno al 3,5%. In Italia, dove è già disponibile il dato ufficiale, nel 2020 la caduta del PIL reale è stata pari all’8,9% (-7,8% in ter- mini nominali).
Con riferimento al mercato del lavoro, in Italia il numero degli occupati è aumentato nel corso del 2019 ed il tasso di disoccupazione, a fine 2019, è sceso al 9,6% (dal 10,3% di dodici mesi prima) e la disoccupazione giovanile (15-24 anni), nello stesso mese, è scesa al 28,3% (dal 32% di un anno prima). Le misure adottate dal Governo hanno consentito di limitare l’effetto negativo della pandemia sul mercato del lavoro. Nonostante la marcata contrazione dell’attività economica, a fine 2020 il numero di occupati è diminuito dell’1,9% rispetto all’anno prima. Il tasso di disoccupazione è sceso ulterior- mente al 9% ma è notevolmente aumentato il numero di persone inattive, scoraggiate dal difficile contesto economico nella ricerca di un nuovo lavo- ro.
Per ciò che concerne le banche operanti in Italia, il 2019 è stato carat- terizzato dagli effetti del rallentamento del quadro economico nella seconda metà dell’anno proseguita anche nei primi mesi del 2020 in seguito all’avvio della crisi sanitaria mondiale. Tuttavia, a seguito delle iniziative intraprese sia dalle istituzioni europee e nazionali sia dalle banche volte a contenere gli effetti della pandemia, la dinamica dei finanziamenti ha ripreso slancio. In particolare, i dati di settembre 2020 mostrano che lo stock dei finanziamenti al settore privato è salito rispetto a dicembre 2019 del +3,8% (+0,6% un anno prima) mentre quelli alle imprese sono aumentati del +6,8% (-0,8% un anno prima).
La qualità degli attivi bancari ha continuato a mostrare importanti se- gnali di miglioramento, sia in termini di stock sia di flussi. In particolare, la consistenza delle sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni già effet- tuate dalle banche con proprie risorse) a settembre 2020 si è attestata a 24,3 miliardi di euro, in forte calo rispetto ai 30,7 miliardi di settembre 2019 e di circa 65 miliardi di euro rispetto al picco raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi di euro). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto all’1,40% dall’1,77% di settembre 2019 (4,9% a novembre 2015, livello mas- simo).
Anche per quanto riguarda i flussi, il rischio dell’attività creditizia si è mantenuto su livelli contenuti, con il flusso dei nuovi crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti in essere pari all’1,3%, nel secondo trimestre del
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