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                LA GESTIONE DEI NON PERFORMING LOANS
si rischia di irrigidire l’erogazione del credito e frenare i prestiti bancari a imprese e famiglie in una fase in cui le istituzioni europee e italiane incoraggiano, invece, i fi- nanziamenti per la resilienza e il rilancio dell’economia colpita dalla crisi peggiore dal dopoguerra.
Notevoli passi avanti sono già stati fatti per la ripresa economica in Europa, dove le iniziative prese nel campo della politica monetaria e fiscale rappresentano un suc- cesso.
In particolare, alcuni degli strumenti introdotti dalle istituzioni europee, come il Su- re (Temporary support to mitigate unemployment risks in an emergency) e il Reco- very Fund (denominato Next Generation Eu), prefigurano l’inizio di una nuova po- litica fiscale europea.
La Commissione europea, per finanziare il Recovery Fund, si indebiterà sui mercati finanziari con l’emissione di eurobond per aumentare le proprie risorse rispetto a quelle dei girofondi versati dai paesi come contributo nazionale.
La risposta delle Autorità monetarie alla crisi non è avvenuta solo utilizzando gli strumenti di politica monetaria, ma anche muovendo le leve della regolazione e su- pervisione prudenziale.
Prima della crisi, alcune misure prese in questo campo avevano reso più intensa e automatica la classificazione dei crediti problematici come Non performing loans (NPLs), generando costi addizionali per le banche in termini di accantonamen- ti patrimoniali.
A partire da marzo 2020, la BCE, l’EBA (European Banking Authority) e l’ESMA (European Securities and Markets Authority) hanno agito per allentare temporanea- mente queste regole, accrescendo i gradi di libertà concessi alle banche nell’eviden- ziare a bilancio i crediti deteriorati e le relative perdite. Ciò al fine di agevolare l’e- rogazione di nuovi prestiti bancari e la concessione di moratorie su quelli esistenti. Alla luce degli interventi effettuati dalle Autorità europee per contrastare la crisi economica da COVID-19, adesso è auspicabile che le stesse Autorità rivedano il pri- ma possibile in modo definitivo e non temporaneo le rigide prescrizioni che regola- no la gestione dei crediti deteriorati affinché il settore bancario possa veramente in- cidere in modo significativo sul rilancio dell’economica nel contesto COVID-19 at- traverso un’adeguata erogazione del credito.
I contenuti del presente lavoro hanno lo scopo di analizzare i principali aspetti giu- ridico-economici sui crediti deteriorati al fine di evidenziare la complessità dell’ar- gomento e degli effetti che si generano.
In particolare, si avrà modo di verificare come l’elevato stock di NPLs abbia inciso negativamente sui bilanci delle banche negli ultimi 10 anni (a partire dal 2010- 2011) e quali possibili nuovi impatti ci potrebbero essere sul settore bancario e fi- nanziario a seguito della crisi generata dal COVID-19.
Per meglio comprendere gli impatti economico-patrimoniali che i crediti deteriorati possono determinare sul settore bancario, vengono pertanto illustrate in modo sinte- tico le recenti normative nazionali e internazionali in vigore o di prossima attuazio-
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