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Prefazione
Stefano Bottino Direttore Responsabile del Notiziario di Giurisprudenza del Lavoro
È con grande piacere che la Rivista giuridica Notiziario di Giurisprudenza del Lavoro torna a ospitare gli autorevoli e interessanti contributi resi nel corso del Convegno svoltosi a Capri nell’ottobre 2021, «Processo del lavoro e tutela della sa- lute alla prova dei tempi», da parte dei giudici del lavoro che, come ricorda la dott.ssa Ciriello nella sua Introduzione, condividono, attraverso un dialogo costan- te, le proprie esperienze e riflessioni professionali nell’ambito della nota mailing list GIUDLAV.
L’iniziativa, ormai un appuntamento tradizionale, nasce dalla sentita necessità di continuare a favorire un confronto tra coloro che «sul campo» sono chiamati ad ap- plicare la produzione normativa e decidere su contrapposti interessi sulla base delle scelte normative sviluppate su una materia estremamente complessa e in co- stante divenire, così come costantemente mutevoli sono le relazioni sociali che ne costituiscono il sostrato di riferimento.
La difficoltà di elaborare sintesi chiare e dare risposte univoche, del resto, è cor- relata a un contesto che vede, ormai da tempo, in forte evoluzione i paradigmi tra- dizionali che connotano la realtà sociale e gli assetti del mondo del lavoro. Non più, e non solo, il lavoro subordinato nella sua conformazione tipica e nelle va- rianti che dell’ideal-tipo la storia del diritto del lavoro in qualche modo ci traman- da (il tempo indeterminato, il contratto a termine, il lavoro a tempo parziale, la somministrazione, ecc.).
Oggi, ciò che appare profondamente cambiato e che stenta a trovare un inquadra- mento univoco nell’ambito della produzione normativa tradizionale, sono proprio i nuovi modelli di lavoro che tendono ad affermarsi e che, in una certa misura, fa- ticano a trovare una idonea collocazione nello schema tipico del rapporto di lavo- ro subordinato (fondato sul potere direttivo, sul luogo e sul tempo della prestazio- ne).
Sotto questo profilo, basti pensare alle sfide che pone in modo sempre più incal- zante la cosiddetta gig economy e, in genere, a tutte quelle attività (anche profes- sionali/intellettuali) intermediate da piattaforme organizzate da algoritmi, spesso senza alcuno (o comunque con un fortemente ridotto) intervento umano. Il recen- te decreto «trasparenza» – che, come noto, nel recepire la Direttiva (Ue) 2019/1152,
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