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Rubrica pubbliredazionale A cura di CRIF
   Marketing intelligence: l’internazionalizzazione delle imprese italiane
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  In Italia sono poco meno di 200 quali bilanci e open, sito web, e pense a spostarsi fuori confine. Su
mila le imprese che trainano
l’export; un numero ancora contenuto, pari a circa il 4% del totale, che fa dell’export un asset su cui investire. Questo cluster di imprese, con un fatturato com- plessivo di 2.700 miliardi di Euro, coinvolge circa 6 milioni di dipen- denti. I dati emergono dall’ultima analisi realizzata da CRIF attra- verso la piattaforma di marke- ting intelligence Margò, che uti- lizza uno score
innovativo di propensione all’internazio- nalizzazione. Tale indice mi- sura infatti la probabilità che un’azienda stia svolgendo atti- vità di export o sia strutturata per il commer- cio con l’este- ro attraverso l’elaborazione avanzata – an- che con tecni- che di AI – di fonti informa- tive pubbliche
l’interpolazione di criteri esperti. Approfondendo l’analisi, la distri- buzione territoriale delle imprese con score di internazionalizza- zione medio-alto mostra che è la Lombardia la regione con la mag- gior propensione a lavorare con l’estero (7,3% delle sue aziende). Seguono il Veneto (6,3%) e il Friu- li-Venezia Giulia (5,8%). Dall’al- tro lato della classifica, Calabria e Isole sono le regioni meno pro-
questo potrebbero pesare fattori geografici (vicinanza o lontanan- za rispetto alle regioni del Centro Europa), economici (maggiore ca- pitalizzazione delle imprese), ma anche linguistico-culturali. Industria e commercio sono i set- tori che esportano con maggiore facilità: ai primi posti con forte vocazione all’internazionalizza- zione vi sono infatti le imprese di Industria manufatti in metalli,
Fig. 1
   Internazionalizzazione delle imprese italiane per regione
 Fonte: Margò - piattaforma CRIF di marketing intelligence
  






















































































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