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all’interno dell’allegato V del citato RTS Tassonomia e dall’altro, è indica- to dalla stessa Banca d’Italia4 quale “buonaprassi”,siaconriferimentoai KPI adottati nei Sistemi di reporting agli Organi sociali in merito al Rischio di credito (par. 3.1.3), sia, soprattutto, in riferimento ai KPI di performance inseriti nei Sistemi di programmazio- ne strategica (par. 3.2.1).
In questo senso, un tema di prossimo approfondimento potrà essere quel- lo della possibile integrazione di tale complesso framework regolamenta- re, dotato ormai di un set di propri KPI e standard di disclosure, con gli obiettivi che le banche si sono date autonomamente aderendo alla Net Zero Banking Alliance (tali obiettivi c.d. NZBA, sono già presenti nei pia- ni di remunerazione di breve e lun- go termine di alcuni aderenti), anche alla luce delle prime analisi condotte da BCE sull’efficacia delle iniziative programmate in tale ambito dalle stesse Banche5.
In ogni caso, l’introduzione del GAR e di tutti gli altri KPI6 connessi alla
progressiva estensione degli obbli- ghi informativi connessi alla CRSD7 pone numerose sfide operative per le banche europee a partire dal 2024; tra queste, assume particolare rilevanza la possibilità che gli stessi indicatori, si configurino progressi- vamente in Europa come uno “stan- dard” per la gestione delle politiche di engagement con gli stakeholder e quindi anche con riguardo alle tema- tiche retributive.
Con riferimento a quest’ultimo aspetto, è assai probabile che, pa- rallelamente alla strutturazione di un set standard di macro-indicatori sulla sostenibilità progressivamente condivisi tra tutti gli attori dei mer- cati finanziari, la guidance degli in- vestitori tenderà a divenire sempre meno “principle based” e sempre più “prescrittiva”8 richiedendo, in particolare, programmi di executive compensation sempre più collega- ti a net zero target9 e richiedendo inoltre un peso minimo dei fattori ambientali nella scorecard del ma- nagement10.
L’introduzione del GAR e di tutti gli altri KPI connessi alla progressiva estensione degli obblighi informativi della CRSD pone numerose sfide operative per le banche europee a partire dal 2024
4 Banca d’Italia, Analisi dei Piani triennali di integrazione delle LSI (dicembre 2023).
5 BCE, An examination of net-zero commitments by the world’s largest banks (2023); BCE, Business as usual:
bank climate commitments, lending, and engagement (2024).
6 Con il Regolamento delegato (UE) 2023/2772 della Commissione del 31 luglio 2023 sono stati recepiti gli
standard (ESRS) dell’EFRAG per la rendicontazione della sostenibilità previsti dalla CRSD.
7 La Direttiva prevede un regime progressivo di adozione tra il 2024 e il 2028: per l’esercizio 2024 l’obbligo di informativa riguarda, secondo le definizioni di cui alla Direttiva 2013/34/UE, le “Grandi imprese” e gli “Enti di interesse pubblico” (tra cui le Banche e le Società assicurazione) che costituiscono imprese madri di un grande gruppo a norma dell’articolo 3, paragrafo 7, di tale direttiva e che, su base consolidata, alla data di
chiusura del bilancio superano il criterio del numero medio di 500 dipendenti occupati durante l’esercizio.
8 WTW, Executive Compensation Guidebook for Climate Transition, 2023 Addendum.
9 Secondo l’EBA (Op/2021/03), le principali fonti di emissioni di gas effetto serra delle banche sono le emissioni
di Scope3 provenienti dalle loro controparti, e non le emissioni dirette di Scope 1 o le emissioni di Scope 2 legate al proprio consumo di elettricità, calore o vapore acquistati. Da qui una possibile rilevanza di indica- tori tipo il GAR.
10 WTW e Georgeson, Politiche di remunerazione ed engagement di executives e dipendenti a sostegno della transizione climatica (gennaio 2024).
Fabio Coccia, Associate Director Executive Compensation & Board Advisory - WTW
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