Page 11 - Unione bancaria europea_anteprima
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 Prefazione
 to blanda direttiva sul risanamento e la liquidazione delle banche, che lasciava a ciascun Paese le proprie regole e i propri strumenti.
Anche il capitolo conclusivo del volume (Where are we going?) rifletteva pie- namente il medesimo approccio, espressione di un atteggiamento in parte criti- co sui possibili approdi delle iniziative in atto, unito anche a una certo pessimi- smo sulla reale volontà e capacità da parte dei governi di realizzare nel breve termine un autentico processo di riforma.
Gli eventi successivi hanno in parte consentito di superare dubbi e atteggia- menti critici, avendo le autorità europee preposte alla regolazione del sistema fi- nanziario dimostrato una determinazione senza precedenti nell’intervenire per “riparare i guasti” provocati dalla crisi finanziaria e dall’assenza di una adeguata regolamentazione; e ciò nonostante non siano mancati nel corso dei lavori di rifor- ma impostazioni differenti su alcuni snodi essenziali, che sino alla fine hanno for- mato oggetto di discussione e hanno richiesto soluzioni di compromesso. Ciò è ac- caduto soprattutto quando si è trattato di decidere la messa in comune di risorse finanziarie per la gestione delle crisi (fondo unico europeo di risoluzione, sistema unico di assicurazione dei depositi, European Stability Mechanism). Si può soste- nere oggi che tutto è in movimento a livello di strutture europee e nazionali per realizzare gli obiettivi indicati.
Rimangono, tuttavia, interrogativi sulla completezza delle misure adottate; in particolare, ci si domanda se esse siano tali da esaurire la risposta ai problemi strutturali posti dalla crisi finanziaria e da altre che in futuro potranno verificar- si, perché nessun apparato normativo o assetto di supervisione, per quanto effi- caci, possono essere in grado di evitare fenomeni di insolvenza bancaria, a moti- vo della numerosità delle variabili, interne ed esterne, che possono determinare situazioni patologiche, ivi inclusi i comportamenti degli operatori e gli errori dei regolatori. È stato davvero posto un argine agli “eccessi” della finanza che sono stati alla base del turmoil che pochi anni fa ha scosso il sistema finanziario glo- bale? Sono state affrontate tutte le cause di fondo? Le nuove regole sono dav- vero selettive, nel senso che vanno a incidere sugli operatori a maggiore rischio sistemico, o stanno interessando tutti gli intermediari, indiscriminatamente, pic- coli e grandi, con modelli di business tradizionali e speculativi?
Il presente lavoro costituisce la continuazione dell’analisi e degli approfondi- menti contenuti nel volume del 2011; esso è volto a indagare i molteplici profili innovativi del quadro normativo europeo venuto ora a definizione con l’appro- vazione dei regolamenti, delle direttive e della normativa tecnica in corso di emanazione che disciplinano la materia della prevenzione e gestione delle crisi bancarie. La direzione del cambiamento è chiara; il processo riformatore indica le tappe del percorso da seguire per modificare istituzioni, regole e strumenti di intervento per prevenire e risolvere i fenomeni della patologia bancaria, pur nel- la gradualità della sua attuazione.
Ne emerge un quadro d’insieme dei cambiamenti normativi e istituzionali, degli obiettivi, degli strumenti e dei riflessi sui vari attori, pubblici e privati, eu- ropei e nazionali, coinvolti nella materia.
L’analisi è focalizzata sul nuovo sistema di gestione delle crisi bancarie, ma essa parte – inevitabilmente – dalla materia che ne costituisce il presupposto im-
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