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                La gestione dei rischi finanziari e climatici. L’esperienza in una banca centrale
tante condurre una gestione integrata dei rischi finanziari, che tenga conto del- l’intero complesso delle attività e delle passività patrimoniali (Liikanen, 2017; Gelsomino, 2017). La strategia di investimento deve basarsi su una visione di lungo periodo e tenere conto della possibilità di dover assorbire eventi estremi (Signorini, 2020a).
Nello scorso decennio tutte le principali banche centrali hanno attuato misu- re espansive non convenzionali di politica monetaria su una scala senza prece- denti storici. Mentre il sistema economico ha beneficiato di una massiccia immis- sione di liquidità e dei bassi tassi di interesse, un vasto ammontare di titoli emessi dal settore pubblico e privato dell’economia è stato acquistato e trasferito sui bi- lanci delle banche centrali o è stato da esse acquisito a garanzia del rifinanzia- mento erogato al sistema bancario. Per quest’ultima finalità le banche centrali hanno anche ampliato l’uso in garanzia dei prestiti delle banche alle imprese. Per fronteggiare i rischi per la stabilità dei prezzi derivanti dalle conseguenze econo- miche della pandemia di Covid-19, dall’inizio del 2020 le autorità monetarie glo- bali hanno adottato ulteriori misure espansive. Alla fine del 2020 la dimensione del bilancio della Federal Reserve degli Stati Uniti equivaleva al 35% del PIL del paese, con un aumento di 10 punti percentuali rispetto alla fine del 2015; il bilan- cio dell’Eurosistema equivaleva al 60% del PIL dell’area dell’euro, in aumento di 35 punti dal 2015. La liquidità fornita in quantità eccezionale dalle banche cen- trali ha contrastato le tensioni sui mercati e ristabilito condizioni finanziarie am- piamente distese (Banca d’Italia, 2021a).
La pandemia rimane oggi uno dei due più importanti problemi globali, l’altro essendo il cambiamento climatico. Vi è un ampio consenso sul fatto che la di- mensione dei rischi climatici renda necessario un coordinamento globale e che i governi abbiano la responsabilità per le scelte fondamentali sulle politiche da at- tuare (Visco, 2021a). Allo stesso tempo, le banche centrali devono fare la propria parte, anzitutto nel perseguire con maggiore efficacia le proprie finalità, in par- ticolare stabilità dei prezzi e stabilità finanziaria (Buch e Signorini, 2021). Il con- trasto al cambiamento climatico e l’attenzione alla sostenibilità, che incidono sul sistema economico e finanziario, possono influire anche su altre aree di compe- tenza delle banche centrali, quali la supervisione bancaria (Lagarde, 2021).
Negli anni recenti la comunità delle banche centrali ha pertanto intensificato l’impegno sui temi della sostenibilità ambientale e della lotta al cambiamento climatico agendo in molteplici direzioni, come è testimoniato in particolare dalla costituzione nel 2017 del Network for Greening the Financial System (NGFS), un organismo globale a cui partecipano banche centrali e autorità di supervisione. L’NGFS ha il compito di condividere le migliori prassi e di contribuire allo svilup- po della gestione dei rischi ambientali e climatici nel sistema finanziario, nonché di promuovere iniziative atte a favorire l’impegno del mondo finanziario per la transizione verso un’economia sostenibile (Bernardini et al., 2021). Nel 2015 il Financial Stability Board ha istituito la Task Force on Climate-related Financial Disclosures, che ha definito i primi standard per incoraggiare le aziende a pub- blicare su base volontaria le informazioni sull’esposizione delle proprie attività ai rischi climatici. Queste azioni delle banche centrali riflettono l’intento di ac-
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