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Introduzione
crescere la consapevolezza sui rischi legati alla sostenibilità, promuovere la dif- fusione delle informazioni sui rischi ambientali e favorire una migliore gestione dei rischi climatici da parte degli intermediari finanziari (Visco, 2020). La finanza può essere molto importante per sostenere il processo di riduzione delle emis- sioni di gas serra, incanalando più risorse verso gli investimenti sostenibili. In questa prospettiva è fondamentale colmare le lacune nelle informazioni sulla so- stenibilità delle aziende, agendo in particolare per la promozione di standard di informazione riconosciuti a livello internazionale (Visco, 2021b).
A luglio del 2021, nel pubblicare l’esito della revisione della propria strategia di politica monetaria, il Consiglio direttivo della BCE ha evidenziato l’importan- za delle considerazioni legate al cambiamento climatico (BCE, 2021). Si ricono- sce in particolare che il cambiamento climatico e la transizione carbonica influi- scono sul valore e sul profilo di rischio delle attività detenute sul proprio bilan- cio, inducendo potenzialmente le banche centrali ad accumulare un ammontare indesiderato di rischi finanziari legati al cambiamento climatico. Nel piano di azione 2021-2024 relativo agli strumenti di politica monetaria vengono sviluppa- ti quattro filoni di lavoro: la diffusione delle informazioni, la valutazione dei ri- schi, la disciplina delle garanzie e gli acquisti delle obbligazioni societarie. Il Con- siglio direttivo ha incaricato i comitati tecnici dell’Eurosistema di svolgere i ne- cessari approfondimenti al fine di consentire l’introduzione di nuove misure nell’assetto operativo entro il 2024 (Panetta, 2021). A questo fine, l’Eurosistema condurrà i primi stress test climatici sul proprio bilancio; valuterà la trasparenza delle agenzie di rating sulle modalità con cui incorporano i rischi climatici nei propri rating creditizi; svilupperà nuove tecniche per l’integrazione dei rischi cli- matici nei propri rating interni.
Il sistema di gestione dei rischi finanziari della Banca d’Italia comprende pre- sidi ex ante e controlli ex post. Per l’attività di investimento, i presidi sono rap- presentati: primo, da un modello di gestione integrata dell’attivo e del passivo, da cui derivano le scelte strategiche in merito alla dimensione e composizione dei portafogli di investimento; secondo, dalla specificazione di un budget di rischio, ossia una misura di tolleranza complessiva che serve a presidiare i rischi di breve periodo (Fanari e Palazzo, 2020); terzo, da un insieme di limiti specifici, a livello disaggregato, basati su criteri coerenti e oggettivi. I controlli ex post comprendo- no la verifica del rispetto dei limiti descritti e misurazioni di tipo aggregato sul- l’andamento dei portafogli e sui rischi complessivi relativi alle posizioni in bilan- cio. Per le attività istituzionali, decise e coordinate al livello dell’Eurosistema, i presidi sono assicurati da misure relative all’idoneità delle controparti e delle ga- ranzie nonché agli scarti prudenziali da applicare alle seconde. Per i programmi di acquisto sono svolti controlli sia sui titoli sia sugli emittenti, basati su criteri di idoneità, sulla valutazione del rischio di credito e su un sistema di limiti.
L’integrazione dei principi di sostenibilità nelle scelte di investimento è stata attuata dalla Banca d’Italia dal 2019, preservando il principio generale della neu- tralità di mercato (Visco, 2019). A luglio del 2021 la Banca ha pubblicato la Carta degli investimenti sostenibili, che illustra la propria visione della sostenibilità, contiene i principi e i criteri di riferimento per la gestione sostenibile degli inve-
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