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                La gestione dei rischi finanziari e climatici. L’esperienza in una banca centrale
stimenti finanziari e indica gli impegni mediante i quali intende concretizzare l’a- zione a favore di un modello di crescita economica sostenibile. I principi e i cri- teri enunciati nella Carta guideranno l’integrazione futura delle valutazioni di sostenibilità con quelle finanziarie nell’attività d’investimento. Con la Carta, la Banca intende inoltre promuovere una maggiore consapevolezza su questi temi da parte della comunità finanziaria, con l’obiettivo di stimolare le imprese ad adottare una gestione attenta all’ambiente, alla società e alle migliori pratiche di governo societario (Angelini, 2021).
In questo quadro fortemente evolutivo, l’attività di gestione dei rischi finan- ziari da parte delle banche centrali affronta sfide nuove. La prima parte del vo- lume ha per oggetto La gestione dei rischi finanziari per la politica monetaria. Il capitolo 1, a cura di M. Fruzzetti, G. Gariano, G. Palazzo e A. Scalia, studia l’evo- luzione nell’ultimo decennio del rischio di credito derivante dalle operazioni di politica monetaria e da quelle di Emergency Liquidity Assistance (ELA) per il bi- lancio dell’Eurosistema, utilizzando un modello di rischio dinamico basato sulle frequenze di insolvenza stimate per emittenti pubblici, banche e aziende da Moody’s Analytics. Con questo approccio innovativo, complementare a quello normalmente impiegato dalla BCE, si mostra che alla fine del 2020 il rischio fi- nanziario era poco al di sopra del suo valore medio nel 2010 e pari a circa un quarto del valore misurato al culmine della crisi del debito sovrano nel 2012, no- nostante l’esposizione ai rischi di politica monetaria dell’Eurosistema sia tripli- cata da allora. Ciò appare riconducibile all’annuncio del programma Outright Monetary Transactions (OMT) e al lancio del Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP), che sono riusciti efficacemente a placare le tensioni di mer- cato, riducendo così il rischio di credito del bilancio dell’Eurosistema. L’OMT, in particolare, ha avuto un effetto duraturo nel ridurre il rischio sovrano nell’area dell’euro. I risultati avvalorano l’idea che, in periodi di grave instabilità finanzia- ria, il rischio per una banca centrale è in gran parte endogeno, cioè dipende dalle sue stesse azioni.
Il capitolo 2, a cura di P. Antilici, G. Gariano, F. Monterisi, A. Picone e L. Russo, esamina più in dettaglio le misure adottate dalla BCE e dalla Banca d’Italia in ri- sposta all’emergenza pandemica, mostrandone gli effetti per le banche italiane. Alla base della erogazione del rifinanziamento al sistema bancario vi è il mecca- nismo di valutazione del merito di credito per le garanzie adottato dall’Eurosiste- ma. In seguito allo sviluppo della pandemia, sono state introdotte operazioni di rifinanziamento speciali e rese più vantaggiose le condizioni sulle operazioni esi- stenti. Per consentire un aumento immediato del valore cauzionale del collatera- le, sostenendo così il credito alle famiglie e alle imprese, sono stati ridotti gli scarti di garanzia su tutte le attività idonee. Per le banche italiane ciò ha rappresentato un significativo aumento della capacità di rifinanziarsi a tassi favorevoli ed eroga- re il credito all’economia. A queste misure la Banca d’Italia ha aggiunto l’amplia- mento del proprio schema di idoneità per i cosiddetti prestiti bancari aggiuntivi.
È possibile comprendere dall’interno il meccanismo con cui le principali agenzie assegnano i rating agli emittenti sovrani? Il capitolo 3, a cura di A.M. Di Gioia e R. Imperato, fornisce una risposta affermativa. I rating assegnati agli
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