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Introduzione
emittenti sovrani dalle quattro agenzie riconosciute dall’Eurosistema (DBRS, Fitch, Moody’s e S&P) adottano una procedura simile: si parte da un giudizio determinato sulla base di un modello in prevalenza quantitativo; questo viene integrato con le valutazioni qualitative del comitato rating, che arriva alla deter- minazione del rating ufficiale. La parte quantitativa delle metodologie delle agenzie è replicabile con una buona precisione. La ricostruzione dei rating del- l’Italia osservabili alla fine del 2020 mostra che i punti di forza del Paese ai fini del rating sono un elevato PIL, i conti con l’estero in equilibrio e un buon livello degli indicatori di governo elaborati dalla Banca Mondiale. Pesa invece negati- vamente sul rating la dimensione del debito pubblico. Tra le determinanti quali- tative dei rating dell’Italia figurano le debolezze che gravano sulla crescita eco- nomica e l’incertezza politica. Nei modelli alcuni indicatori rilevanti per la valu- tazione di un emittente sovrano e favorevoli all’Italia hanno un peso limitato o nullo (avanzo primario nel bilancio pubblico, ricchezza e indebitamento del set- tore privato, peso dei derivati nei bilanci delle banche).
Il sistema interno della Banca d’Italia per la valutazione del merito di credito delle imprese (In-House Credit Assessment System, ICAS) è illustrato nel capitolo 4, a cura di F. Giovannelli, A. Iannamorelli, A. Levy e M. Orlandi. Questo siste- ma, sviluppato anche presso le altre maggiori banche centrali nazionali dell’Eu- rosistema, è una sorta di agenzia di rating interna. Nel rispetto di stringenti re- gole condivise, gli ICAS permettono di valutare la qualità dei prestiti erogati alle imprese e alle famiglie ai fini del loro utilizzo da parte delle banche come garan- zia nelle operazioni di rifinanziamento. L’ICAS della Banca d’Italia ha consentito al sistema bancario nazionale di sfruttare appieno l’allentamento della disciplina delle garanzie del 2020. Ha così contrastato uno degli effetti della pandemia, os- sia la rarefazione delle altre fonti di raccolta bancaria, in particolare per le ban- che di minori dimensioni, specializzate nel credito alle piccole e medie imprese.
L’Eurosistema, seguendo le raccomandazioni del Financial Stability Board, ha compiuto importanti progressi nella riduzione della dipendenza della politica monetaria dai giudizi delle agenzie di rating, che può provocare effetti prociclici indesiderati per il sistema finanziario. Il capitolo 5, a cura di P. Alessandri, M. Bi- gnami, F. Corsello, A. Levy, G. Marseglia, A. Miglietta, A. Puorro, L. Russo e M. Taboga, presenta i rischi che possono scaturire dalla dipendenza eccessiva e i passi avanti fatti dall’Eurosistema per attenuarla. In particolare, tra le decisioni adottate nel 2020 dal Consiglio direttivo della BCE in risposta alla pandemia vi sono le misure di allentamento delle regole sulle garanzie (cfr. anche il capitolo 2), che mirano a favorire l’accettazione dei prestiti bancari come collaterale e, di conseguenza, a incoraggiare il ricorso alle fonti di valutazione alternative alle agenzie di rating, quali i modelli interni delle banche e gli ICAS. L’Eurosistema ha inoltre congelato i rating dei titoli pubblici e privati sul livello di aprile del 2020, per mitigare l’impatto di eventuali declassamenti creditizi ed evitare bru- sche discontinuità nella disponibilità delle garanzie.
La seconda parte del volume si intitola L’integrazione del cambiamento cli- matico nella gestione dei rischi finanziari. Il capitolo 6, a cura di E. Bernardini, M. Fanari e F. Panfili, illustra i motivi dell’impegno della Banca d’Italia per la soste-
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