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  quello della possibile ridondanza che si ha nel caso di una controparte multibanca, che potrebbe trovarsi a dover rispondere a numerosi que- stionari, sicuramente con diverse specificità, ma che in una buona parte tendono a sovrapporsi, essendo le finalità delle banche le medesime, con il rischio di andare a impattare sulla proficua relazione tra banca e impre- sa. Il ricorso poi a proxy, scelta di fatto obbligata in assenza di dati, ai fini della misurazione del rischio di transizione presta il fianco a possibili criti- cità: i) la metodologia di ribaltamento delle emissioni settoriali sulle con- troparti (ad esempio, per quantità di produzione quanto piuttosto per ricavi), ii) l’impossibilità di cogliere le specificità aziendali. Infatti, nello stesso settore possono coesistere, come di fatto coesistono, imprese con caratteristiche molto differenti, iii) difficoltà ad assumere delle decisioni manageriali (si pensi ad esempio all’aspettativa n° 8 di Banca d’Italia sui rischi climatici e ambientali che prevede come gli intermediari debbano integrare i rischi climatici e ambientali in tutte le fasi del processo del cre- dito, adeguando le relative politiche e procedure in linea con le GL EBA in materia di concessione e monitoraggio dei prestiti (EBA/GL/2020/06)). Un contributo al superamento dell’attuale situazione potrebbe essere quella di prevedere, partendo proprio dall’esperienza di raccolta dati da parte delle banche, un set informativo minimo, proporzionale alle di- mensioni aziendale ed eventualmente incrementale nel tempo cui tutte le imprese dovrebbero adempiere. Ciò renderebbe le informazioni uni- voche e disponibili a tutti gli stakeholder, come oggi accade, ad esempio, per i bilanci.
- Riguardo all’informativa relativa alle emissioni di scope 2, almeno in par- te, queste sono potenzialmente disponibili, ma non accessibili. Infatti, il Sistema informativo integrato (SII) dell’Acquirente Unico dispone, per fa- miglie e imprese, di informazioni granulari relative ai consumi di energia elettrica e gas. È auspicabile quindi un intervento per rendere fruibile, pur con tutte le attenzioni alla privacy, le informazioni del citato data set.
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 Riguardo all’informativa relativa alle emissioni di scope 2, queste sono potenzialmente disponibili ma non del tutto accessibili, come quelle relative ai consumi di energia elettrica e gas
   






























































































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