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di cui alle lett. a), b) e c), tenendo anche conto dell’eventuale gradua- zione di interesse manifestata dal cliente e garantendo il continuo ag- giornamento rispetto alle evoluzioni del mercato. Ai clienti viene ovvia- mente fornita adeguata informativa in merito a tali valutazioni interne adottate dalle banche.
La situazione attuale del mercato appare, infatti, ancora ben lungi dall’essere consolidata. Basti pensa- re che in base ai dati che emergono dagli EET5 forniti dai produttori ai distributori aggiornati a marzo 2023, solo il 15-20% al massimo dei fondi comuni distribuiti in Italia soddisfa i criteri stabiliti dalle norme MiFID II ESG. Va inoltre rimarcato che si è verificato un diffuso declassamento
dei prodotti qualificati inizialmente ex art. 9 e poi qualificati ex art. 8 e che solo pochissimi prodotti ex art. 9 dichiarano una percentuale di al- lineamento alla tassonomia che è in ogni caso limitata (non superiore al 10%). A ciò deve aggiungersi che i distributori ritengono di dover con- siderare in modo cautelativo i dati attualmente ricevuti dai produttori, tenuto conto che:
• i dati relativi alla quantificazione di investimenti sostenibili ai sensi dell’articolo 2, punto 17, dell’SF- DR non sono omogenei e dunque non comparabili, in quanto frutto di metodologie adottate discre- zionalmente dai diversi produt- tori, tenuto conto che l’SFDR non prevede RTS a tale riguardo;
In Italia a marzo 2023
solo il 15-20% dei fondi comuni distribuiti soddisfa i criteri stabiliti dalle norme MiFID II ESG
5 Trattasi dei template standard codificati a livello europeo dalla piattaforma FinDatEx per uniformare i flussi informativi tra produttori e distributori resi necessari dalla normativa MiFID II ESG sulla base di quanto co- dificato dall’SFDR.
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