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 nibile e la protezione delle acque e delle risorse marine, (4) la transizione verso un’economia circolare, (5) la prevenzione e la riduzione dell’inquina- mento, (6) la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
• Non producono danni significativi agli altri obiettivi (c.d. Do No Signifi- cant Harm).
• Rispettano le garanzie sociali minime, che sono procedure attuate da un’impresa che svolge un’attività economica al fine di garantire che sia in linea con le linee guida OCSE destinate alle imprese multinazionali e con i Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani.
• Superano i requisiti di vaglio tecnico ovvero rispettano le prescrizioni pre- viste dai Regolamenti UE 2021/2139 (attualmente i criteri di vaglio tecnico sono previsti solo per i due primi obiettivi ambientali sopra citati).
La disclosure è limitata (cioè obbligatoria) solo verso le controparti che sono, a loro volta, obbligate alla redazione della DNF con un’informativa via via incrementale. A fine 2021, in tutta Europa i soggetti obbligati alla DNF era- no 11.700 (in Italia 210), che aumenteranno progressivamente con l’entrata in vigore della CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) a circa 50.000 aziende in Europa e circa 4-5.000 in Italia.
Le attività si definiscono allineate alla tassonomia se, fra le altre cose, contribuiscono in modo sostanziale ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali del Regolamento
Fig. 2
Imprese in scope
Imprese non finanziarie
Banche
EIP rilevanti e Grandi imprese (2) non quotate
EIP rilevanti, Grandi Imprese non quotate, PMI quotate (3), istituti di credito di piccole dimensioni, assicurazioni captive
Disclosure ESG ai sensi di NFRD, CSDR e standard EFRAG
Anno di bilancio
2021 2022 2023
Disclosure ESG ai sensi della NFRD (1)
Società soggette alla NFRD (EIP rilevanti)
2024 2025
2026
% attività economiche "eligible" e non alla tassonomia nell'ambito del:
1) fatturato (turnover)
2) spese in conto capitale (capex)
3) spese operative (opex)
Inoltre sono fornite informazioni di tipo qualitativo
a) % esposizioni in attività economiche "eligible" e non alla tassonomia
b) quota delle esposizioni verso Amministrazioni Centrali, Banche Centrali, Emittenti Sovranazionali e Derivati
c) esposizioni verso imprese non obbligate alla DNF
d) informazioni qualitative
% attività economiche "eligible" e "aligned" alla tassonomia
Green Asset Ratio (GAR) per finanziamenti e titoli di debito verso soggetti inclusi nello scope della NFRD e successivamente della CSRD calcolati sulla base del capex e turnover verso la tassonomia "aligned" delle attività delle controparti affidate. Inoltre occorre indicare la % delle garanzie finanziarie verso la tassonomia "aligned"
KPI relativi a servizi diversi dal lending verso la tassonomia "aligned" e GAR relativo al portafoglio di negoziazione
(1) Società soggette alla NFRD [EIP rilevanti (Enti d’interesse pubblico) con dipendenti > 500 e con attivo di bilancio > 20 mln oppure un fatturato netto > 40 mln].
(2) Sono Grandi imprese le società che superano due su tre dei seguenti criteri: un totale di bilancio di 20 mln, un fatturato netto di 40 mln, un numero medio di dipendenti durante l’anno finanziario superiore a 250.
(3) Per le PMI quotate è previsto un periodo transitorio che le esenterà dall’applicazione della Direttiva fino al 2028.
L’analisi dei criteri di vaglio tecnico per la verifica dell’allineamento delle attività alla tassonomia comporta un onere e un impegno significativi per le banche per diversi motivi:
Disclosure ESG ai sensi della CSRD e standard EFRAG
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