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 La difficoltà di accesso alle informazioni finanziarie utili non sembra risalire a differenze legate ai processi educativi, ma è riscontrabile in tutto il contesto sociale che vede ancora le donne come attori secondari nella gestione del patrimonio. Inoltre, dalla ricerca, emerge che le donne sono generalmente più prudenti e restie ad investire: il 50% non prenderebbe rischi, contro il 35% degli uomini (fig. 2).
Fig. 2
   Se avessi del denaro da investire...
 Fonte: Università Cattolica del Sacro Cuore, Banca Widiba
Dallo studio emerge quindi che gli stereotipi ancora persistenti nella nostra società sono responsabili dell’allontanamento delle donne dalla gestione del denaro. Un ulteriore ostacolo è rappresentato da una scarsa presenza di Consulenti finanziarie, che tendono a subire in maniera minore gli effetti degli stereotipi di genere.
Il progetto non si è limitato a fotografare lo scenario del Paese sull’argomen- to, ma si è sviluppato ulteriormente con la realizzazione dei “Laboratori del Futuro”, pensati per mettere a sistema le conoscenze acquisite e progettare soluzioni concrete per abbattere le differenze di genere nel contesto finan- ziario. I risultati dei Laboratori sono frutto di una metodologia innovativa e di un lavoro condiviso che ha visto da un lato la partecipazione di un campio- ne rappresentativo di donne professioniste in vari ambiti senza esperienza diretta in materia di investimenti e, dall’altro, quella di chi opera nell’ambito dell’educazione finanziaria all’interno del mercato economico-finanziario nazionale – autorità bancarie, associative e istituzionali.
  La difficoltà di accesso alle informazioni finanziarie non è legata a differenze nei processi educativi, ma a tutto il contesto sociale che vede ancora le donne in secondo piano nella gestione del patrimonio
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