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 Evoluzione della normativa e delle prassi di mercato
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3-2024
L’integrazione
dei fattori ESG nei sistemi
di incentivazione delle banche
Fabio Coccia, WTW
Nel Piano delineato dalla Commis- sione è centrale l’idea che il primo di questi obiettivi possa realizzarsi solo previo sviluppo di un sistema tasso- nomico a livello dell’UE che permet- ta agli investitori di identificare chia- ramente le attività c.d. “sostenibili”. La crescente sensibilità degli investi- tori e di tutti gli stakeholder verso la sostenibilità può cioè realizzarsi pie- namente solo per mezzo di un’ade- guata informativa (Disclosure) che si basi però su un linguaggio chiaro e condiviso tra gli attori all’interno del sistema economico-finanziario (la Tassonomia).
Il seguente passaggio tratto dalla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consi- glio europeo del 2021 descrive bene l’obiettivo che si intende conseguire: “La tassonomia dell’UE è uno stru-
L’integrazione I
dei fattori ESG all’interno
dei processi di governance, di business e di gestione del rischio è da anni un obiettivo prioritario per il sistema
degli intermediari finanziari in Europa.
Il ruolo del regolatore nell’integra- zione dei fattori ESG all’interno dei processi di governance, di business e di gestione del rischio, è stato cen- trale, tanto nella definizione delle direttrici di tale percorso, quanto nella declinazione di standard tec- nici e della regolamentazione ope- rativa.
È con il Piano d’Azione per finanzia- re la crescita sostenibile che la Com- missione europea1, nel marzo 2018, ritaglia un ruolo centrale agli inter- mediari rispetto ai tre obiettivi fon- damentali da perseguire nel medio periodo:
1. riorientare i flussi di capitali ver- so investimenti sostenibili;
2. gestire i rischi finanziari derivati dai cambiamenti climatici, dall’e- saurimento delle risorse, dal de- grado ambientale e dalle que- stioni sociali;
3. promuovere la trasparenza negli investimenti.
1 Il Piano della Commissione richiama in premessa l’adozione nel 2015 dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
              















































































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