posizioni. L’utilità particolare dello schema consiste nell’aver associato a ogni
controllo il relativo flusso informativo.
Le banche e gli altri intermediari che vorranno utilizzare il modello propo-
sto, adattandone il contenuto per riflettere le proprie realtà aziendali, si trove-
ranno a disporre di una mappatura dei controlli e dei relativi flussi informativi.
In tal modo sarà possibile non solo definire i controlli eseguiti da ogni funzione
di controllo e identificare i relativi flussi informativi, ma anche individuare
quali siano le informazioni che dovrebbero pervenire alle diverse funzioni di
controllo (flussi orizzontali) e, soprattutto, quali informazioni dovrebbero
giungere agli Organi aziendali come base per le deliberazioni in sede consiliare
(flussi verticali).
La presenza di una mappatura dei controlli e dei flussi informativi permet-
terà anche di individuare più agevolmente le eventuali sovrapposizioni fra le
diverse funzioni di controllo e, ancora più importante, le eventuali lacune nei
controlli. Al riguardo lo schema prevede una sezione dedicata alle possibili si-
nergie fra le diverse funzioni di controllo, quale stimolo a rendere più efficiente
e incisiva la loro azione.
Si forniscono anche tabelle per la strutturazione dei tableau de bord, o Risk
reports delle funzioni aziendali di controllo, che costituiscono la reportistica
trimestrale per gli Organi aziendali e linee guida riferite alle attività dell’Or-
ganismo di Vigilanza.
Il testo illustra inoltre come predisporre i piani annuali delle funzioni di
controllo, seguendo drivers di riferimento comuni, onde permettere un’attività
integrata di prevenzione e di monitoraggio dei rischi aziendali.
Altra area alla quale viene posta particolare attenzione è la definizione di
linee guida per la predisposizione del documento relativo al Risk Appetite Fra-
mework (R
AF
) e per la definizione delle Operazioni di maggior rilievo (O
MR
).
Introduzione
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