La gestione del patrimonio immobiliare pubblico
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tema del risparmio energetico e alla riqualificazione ambientale degli immobili
di proprietà statale devono essere considerati progetti di “sistema” che l’Agen-
zia del Demanio ha posto in essere. Queste operazioni, che portano benefici nel
medio-lungo periodo, hanno infatti un impatto sociale oltre che economico.
L’attività di sviluppo del patrimonio non utilizzato come uffici o per lo svol-
gimento delle varie finalità istituzionali della P
a
deve essere indirizzata verso la
fruizione pubblica e la conservazione attiva. In considerazione della scarsità di
risorse pubbliche adeguate per assicurare la fruibilità del patrimonio immobi-
liare, al fine di evitare situazioni di degrado di immobili per lo più di grandi di-
mensioni, oggi non si può prescindere dalla cooperazione tra il soggetto pubblico
proprietario e il settore privato, su forme regolamentate di utilizzo del bene che
abbiano nell’Autorità pubblica il necessario interlocutore e nell’ente territoriale
il portatore di interessi della comunità locale.
Tuttavia, non bisogna nascondere che l’esperienza degli interventi relativi alla
valorizzazione del patrimonio pubblico ha sinora mostrato molte criticità, che
costituiscono un serio impedimento allo sviluppo di nuove iniziative; segnata-
mente:
– il frazionamento decisionale, verticale ed orizzontale, tra i vari organi dello
Stato italiano, che impedisce l’instaurarsi di una corretta partnership pubbli-
co-privato, poiché genera un’incertezza negli obiettivi e nei tempi di realizza-
zione dei progetti;
– la complessità e la durata dei procedimenti di riconfigurazione delle destina-
zioni d’uso urbanistiche ed edilizie;
– la situazione di indisponibilità e di difficoltà alla concessione di credito, per lo
sviluppo di iniziative imprenditoriali basate sulla riqualificazione urbana.
Si tratta, quindi, di definire un sistema di regole certe e trasparenti che ga-
rantiscano gli operatori nazionali e internazionali dal “rischio amministrativo”,
dando certezza alle iniziative di sviluppo, rigenerazione e sviluppo del territorio
delle città italiane. Si tratta di assicurare la valorizzazione dell’immobile incenti-
vando l’avvio di nuove attività economiche e sociali al loro interno, realizzando
quelle operazioni di carattere infrastrutturale di cui il Paese ha bisogno (scuole e
carceri), per aumentare il tasso di crescita potenziale dell’economia.
I pilastri su cui basare le politiche di sviluppo delle potenzialità del patrimo-
nio pubblico dovrebbero essere:
1.
l’affidamento ad un soggetto del coordinamento delle iniziative per la valo-
rizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, ferme restando le respon-
sabilità delle singole Amministrazioni costituzionalmente attribuite. Questo
soggetto, dato il frazionamento delle competenze, avrebbe il compito di ag-
gregare le iniziative del territorio, in modo che formino sistema e attraggano
investimenti, o diventino eligibili per l’utilizzo dei fondi strutturali europei
evitando la frammentazione o il mancato utilizzo delle risorse pubbliche. Si
avrebbe così anche la risposta alla mancanza di
know how
specifico per l’ide-
azione, realizzazione e gestione di progetti complessi, quali quelli immobiliari,
che spesso è alla base della carenza di progetti o di realizzazioni non conformi
alle esigenze del territorio;
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